ARTISTA ALLA GNAM - Emilio Isgrò: protagonista 2024
08.05 — 31.12.2024
ARTISTA ALLA GNAM - Emilio Isgrò: protagonista 2024
08.05 — 31.12.2024
Come accade in alcune istituzioni internazionali, il museo “ospiterà” un artista italiano per un anno, organizzando una serie di incontri ed esponendo in una sala una selezione significativa delle sue opere.
L’iniziativa, promossa e organizzata dal Direttore della GNAM Renata Cristina Mazzantini, in collaborazione con l’Archivio Emilio Isgrò, grazie al contributo di Intesa Sanpaolo e Techbau, main sponsor, con il sostegno di Borghese Contemporary Hotel, sponsor tecnico, offre l’opportunità al pubblico del museo di interagire con i protagonisti dell’arte contemporanea italiana, e agli studiosi, nonché agli studenti delle Accademie e delle facoltà di Valle Giulia, di toccare con mano e approfondire il lavoro dell’artista.
La figura di Emilio Isgrò, una delle più autorevoli della cultura italiana, già celebrata alla GNAM con un’importante antologica nel 2013 e presente nelle collezioni del museo, è stata selezionata per il 2024 in occasione dei sessant’anni della “Cancellatura”: un gesto artistico radicale che ha rivoluzionato il linguaggio dell’arte a livello internazionale. È il gesto artistico che contraddistingue l’opera di Isgrò: parte dalla parola e sostiene la memoria, ma non ha nulla a che vedere con la “Cancel Culture”, che, al contrario, contrasta apertamente.
Per “Artista alla GNAM”, Isgrò ha creato l’opera “Isgrò cancella Isgrò”, con la cancellazione di “Autocurriculum”, il suo romanzo autobiografico, che sarà donata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.
A partire dal 14 maggio, inoltre, Isgrò, impartirà con cadenza stagionale un ciclo di “Lezioni di Cancellatura” aperte al pubblico, concepite come workshop destinati agli studiosi e agli studenti, dove insegnerà ad avvalersi del “pennello” come filtro selettivo con cui isolare l’essenziale.
Le “Lezioni di Cancellatura” saranno accompagnate da serate su invito dedicate alle “Riflessioni sulla Cancellatura”, una serie di incontri che coinvolgeranno letterati, poeti, giornalisti e scrittori, chiamati a raccontare il proprio rapporto autobiografico con il gesto della cancellatura. Questi incontri offriranno al pubblico un filo conduttore nella complessa produzione di un artista che è anche poeta, romanziere e drammaturgo.
Evento 14 maggio "Riflessioni di cancellatura" con la Direttrice, Cristina Mazzantini, il Direttore del MAXXI, Alessandro Giuli, Fausto Bertinotti, il Segretario generale della Fondazione Mario Cini, Renata Codello, l’architetto e scultore Mario Botta
Al via le serate di “RIFLESSIONI SULLE CANCELALTURE”
Si è svolta il 14 maggio la prima serata di “Riflessioni sulle Cancellature” dedicate all’artista Emilio Isgrò, per inaugurare un ciclo di eventi che animeranno i dibattiti culturali alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. Tutto nasce da un’idea della direttrice della Galleria Cristina Mazzantini, che apre al pubblico il museo non solo come luogo di memoria e conservazione del patrimonio artistico ma anche come spazio di rigenerata produzione culturale.
“Le cancellature sono gesti epici ed etici che sostengono la memoria anziché cancellarla”, ha detto la direttrice Cristina Mazzantini, durante il discorso di apertura sulla poetica di Emilio Isgrò. “Sono come i tagli di Fontana” una delle riduzioni della pittura del ‘900, come afferma Marco Bazzini”, ha precisato Mazzantini. Sono intervenuti i relatori Fausto Bertinotti, Alessandro Giuli, Presidente del MAXXI, Renata Codello, segretario generale Fondazione Giorgio Cini e l’architetto e scultore Mario Botta.
“Cancellare per me era evidenziare un problema e non accantonarlo”, ha detto Emilio Isgrò nel dibattito. “Avevo vent’anni quando feci la mia prima cancellatura ed ero spaventato. Ma l’artista anche quando è solo e ha paura non ha mai paura di dire la verità”. Oggi si celebrano i 60 anni delle Cancellature di Isgrò che ha voluto ricordare i momenti storici e personali più salienti del suo percorso artistico.
Il presidente del MAXXI Alessandro Giuli ha commentato l’impegno morale e sociale di Isgrò per l’installazione, progettata con Mario Botta, per il proprio museo che ripropone le tavole bibliche dei Dieci comandamenti, come fondamento della società civile, lasciando in evidenza solo il quinto comandamento: Non uccidere.
“Non uccidere è la cosa più rivoluzionaria che si possa dire nel nostro tempo – ha commentato Fausto Bertinotti - perché questo è il tempo che rende ordinaria l’uccisione”. In riferimento alla guerra in corso in Ucraina Bertinotti ha lanciato un messaggio di pace citando due volte il Pontefice in merito all’Apocalisse in corso. “La strage è entrata nella quotidianità della nostra vita e i tamburi della guerra hanno egemonizzato il linguaggio. Questa sottrazione che ci viene proposta da Isgrò è un’operazione straordinaria, artisticamente e culturalmente. Non uccidere è la possibilità concreta e necessaria per l’umanità in un tempo che è il tempo dell’Apocalisse”.
“La cancellazione delle leggi raziali come le grandi cancellazioni del mappamondo, ci obbligano a una riflessione e a un rispetto infinito verso i vinti”, ha detto Renata Codello.
Le Cancellature come gesto di “ribellione pacifica” per l’architetto Mario Botta che sono “una lezione di bellezza e di civiltà”.